25 Aprile 2022

Coronavirus: al chiuso conta più il tempo di permanenza che la distanza tra le persone

In un recente studio pubblicato su Pnas, il giornale ufficiale della National Academy of Sciences, due ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) hanno dimostrato che per il contagio del virus Sars-Cov-2 conta più il tempo di permanenza in una stanza che la distanza tra le persone.

I due autori dello studio, Martin Z. Bazant e John W.M. Bush, considerando vari fattori che possono influenzare la trasmissione del coronavirus in un ambiente chiuso, hanno scoperto che il rischio di esposizione al coronavirus è lo stesso sia stando a 18 metri che a 2 metri, anche indossando una mascherina: ciò che fa la differenza invece è quanto tempo si resta in una stanza.

Insomma, in un ambiente chiuso, un distanziamento interpersonale di 2 metri potrebbe non essere sufficiente e dunque più che alla distanza, occorre prestare attenzione al tempo di permanenza.

Da questo studio emerge dunque l’estrema importanza di fattori come la ventilazione e il filtraggio dell’aria indoor, oltre che l'uso delle mascherine al chiuso. 

Affidandosi ai moderni sistemi di purificazione e sanificazione dell’aria indoor è possibile contrastare la diffusione del coronavirus. 

Ad esempio, installando le linee di condizionatori Flexis Plus oppure Pearl di Haier è possibile inibire il virus Sars-Cov-2 con un’efficienza che raggiunge il 99,998%, grazie al “UVC Generator Module”, il modulo che genera raggi ultravioletti.


Link fonte: https://www.wired.it/scienza/medicina/2021/04/27/contagio-coronavirus-tempo-distanza/?refresh_ce=

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