Progetto APRI di SIMA sulla Indoor Air Quality
Ormai da mesi sono in corso diversi studi scientifici per la ricerca del Sars-Cov-2 nei sistemi di aerazione di ambienti chiusi come le strutture sanitarie, le scuole, i locali commerciali, gli uffici e i ristoranti in modo da delineare modelli di diffusione dei droplets e capire come prevenire il contagio.
La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) sta ad esempio lavorando al progetto “APRI” con l’intento di quantificare i livelli di rischio di infezione da Covid-19 negli ambienti indoor.
Nell’ambito di questo studio si stanno raccogliendo dati sul rischio di contagio da Covid-19, tenendo conto di diverse variabili di un ambiente indoor come la tipologia, la struttura, il grado di affollamento, il tempo di permanenza delle persone, il tipo di ventilazione e i parametri microclimatici.
Parte dello studio riguarda anche l’impatto che gli interventi di miglioramento della ventilazione hanno sulla qualità dell’aria indoor come i semplici ricambi d’aria oppure l’installazione di tecnologie di purificazione e di ventilazione meccanica controllata.
E’ ormai certo che la propagazione del virus viene limitata dal ricambio costante di aria, basti pensare alle linee di condizionatori Pearl o Flexis Plus di Haier che sono dotate di “UVC Generator Module”, un modulo che genera raggi ultravioletti riuscendo a inibire il virus Sars-Cov-2 con un’efficienza che raggiunge il 99,998%.