18 Settembre 2023

È possibile ridurre l’impatto climatico dell’aria condizionata?

Nei prossimi anni le ondate di caldo torrido saranno sempre più frequenti: per riuscire a superarle, diventerà inevitabile ricorrere a sistemi di aria condizionata che però, a loro volta, contribuiranno a far aumentare i problemi legati al global warming.

Confermano questa tendenza gli esperti dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) secondo cui, dagli anni ’50, le ondate di calore sono diventate più frequenti e intense.

Secondo lo studio, pubblicato su Scientific Reports, “Air-conditioning adoption and electricity demand highlight climate change mitigation–adaptation tradeoffs”, entro il 2050, l’impiego di aria condizionata è destinata a crescere di due volte in Europa e di quattro volte in India, raggiungendo circa il 40% in entrambe le aree.

In pratica, se da un lato l’aria condizionata aiuta a ridurre l’esposizione al calore delle persone, dall’altro lato contribuisce ad aumentare la domanda di elettricità.

Purtroppo i due terzi dell’elettricità mondiale deriva da combustibili fossili, viene cioè prodotta bruciando carbone e gas naturale, che emettono anidride carbonica e altri gas serra che sono proprio tra i principali responsabili del riscaldamento globale.

Dunque cosa occorre fare per ridurre l’impatto climatico dell’aria condizionata? La soluzione resta quella di utilizzare energia pulita anziché i combustibili fossili: ciò si può ottenere solo con un impegno, da parte dei governi, a produrre energia elettrica più sostenibile e anche con un uso consapevole delle risorse da parte dei singoli cittadini e delle imprese.

Haier presta da sempre estrema attenzione all’efficienza energetica e infatti i suoi condizionatori, come Expert e Pearl, garantiscono prestazioni altamente efficienti grazie a tecnologie avanzate. Inoltre Flexis Plus, tramite l'Haier Inverter Plus, permette di ottenere un controllo intelligente del climatizzatore all’insegna del massimo del comfort, dell’affidabilità e del risparmio energetico.

Link fonte: https://quifinanza.it/attualita/rischi-uso-condizionatori-prolungato/723786/

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